Postcard and envelope from Claudio Romeo





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  2. Nel rispetto delle leggi gli aborigeni stringevano un patto culturale tra il cacciatore e gli Antenati che si incarnavano negli animali. Patto che aveva la funzione di limitare al massimo la messa a morte degli animali. Per questo gli allevamenti dei Bianchi suscitarono tanta indignazione, come si poteva allevare un gran numero di animali per poi mandarli a morire?

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  3. Tradizionalmente la Mail Art staziona e vive ai margini di quelli che vengono considerati i luoghi deputati dell’Arte, musei, gallerie, accademie, salotti radical chic… il suo vero luogo d’elezione è l’enorme bacino della fantasia e della condivisione, ognuno è uno e vale per uno… per diventare cento ha la necessità di cento amici/corrispondenti, che alcune volte, con il loro fare, riescono a trasformarsi in centoventi “il tutto è più della somma delle singole parti” (come nella psicologia della Gestalt). Ed è proprio nella sua marginalità che la Mail Art trova sbocchi diversi dallo “status quo” … Resta inteso che l’Arte Postale a cui faccio riferimento non è quella puramente decorativa e autoreferenziale, ma quella che vive completamente immersa nella vita e in tutto quello che gli sta attorno… underground si, ma non disgiunti dal sociale. Ed è alla luce di tutto questo che mi è venuto spontaneo pensarmi/pensarci noi stessi aborigeni (l’etimologia della parola è chiara) ovviamente non australi, come i nostri fratelli soggetto del progetto, ma appunto occidentali, chiudendo il naturale cerchio che ci unisce e ci accumuna.

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