Il didgeridoo è uno strumento anciofono antico quanto l'uomo, emette una sola nota un do, un la, un re a seconda della qualità e della forma del ramo da cui è stato ricavato. E' legato alla leggenda di Ydaki da cui prende il nome, così viene chiamato il didgeridoo suonato nelle cerimonie sacre. Ydaki era stato appena iniziato e, insieme ai suoi amici, si era recato nella boscaglia per esercitare la caccia. Tutti erano riusciti a incontrare un animale che si era sacrificato per loro, tutti meno Ydaki. Per questo motivo il giovane indugiava a ritornare al villaggio per il timore di essere schernito. Lungo il sentiero un ramo di eucalipto si era messo di traverso. Nell'atto di spostarlo si era accorto che era pieno di formiche che ne avevano mangiato la polpa. Mosso a compassione aveva soffiato dentro quel ramo per liberarlo dagli insetti molesti, fu così che un suono straordinario si era materializzato. Ydaki era rientrato al villaggio fiero della sua 'preda'. Quando tutti udirono la voce straordinaria di quel ramo fecero grandi gesti di approvazione e lo chiamarono Ydaki in suo onore.
Secondo la filosofia aborigena, la scrittura avrebbe generato oblio nel gesto e nella voce. Era stato il Grande Baiame ad ordinare loro di basarsi sul "soffio" per mantenere intatta la tradizione. (Clara Orlandi tratto da "Le figlie del Sogno aborigeno)
Il didgeridoo è uno strumento anciofono antico quanto l'uomo, emette una sola nota un do, un la, un re a seconda della qualità e della forma del ramo da cui è stato ricavato.
RispondiEliminaE' legato alla leggenda di Ydaki da cui prende il nome, così viene chiamato il didgeridoo suonato nelle cerimonie sacre.
Ydaki era stato appena iniziato e, insieme ai suoi amici, si era recato nella boscaglia per esercitare la caccia. Tutti erano riusciti a incontrare un animale che si era sacrificato per loro, tutti meno Ydaki. Per questo motivo il giovane indugiava a ritornare al villaggio per il timore di essere schernito. Lungo il sentiero un ramo di eucalipto si era messo di traverso. Nell'atto di spostarlo si era accorto che era pieno di formiche che ne avevano mangiato la polpa. Mosso a compassione aveva soffiato dentro quel ramo per liberarlo dagli insetti molesti, fu così che un suono straordinario si era materializzato. Ydaki era rientrato al villaggio fiero della sua 'preda'. Quando tutti udirono la voce straordinaria di quel ramo fecero grandi gesti di approvazione e lo chiamarono Ydaki in suo onore.
Secondo la filosofia aborigena, la scrittura avrebbe generato oblio nel gesto e nella voce. Era stato il Grande Baiame ad ordinare loro di basarsi sul "soffio" per mantenere intatta la tradizione.
RispondiElimina(Clara Orlandi tratto da "Le figlie del Sogno aborigeno)